Welfare: lo sport un nuovo diritto per i lavoratori

Si parla tanto di welfare aziendale ma non ancora se ne comprende l’applicazione nelle aziende specie nelle PMI, nonostante ormai da tempo diversi incentivi pubblici dovrebbero spingere gli imprenditori ad adottarne principi e finalità.

“Fare welfare significa occuparsi dei lavoratori anche fuori dalla propria impresa e, nelle PMI, ha ancora più senso perché le piccole aziende sono come una famiglia allargata che risente delle esigenze, delle gioie e dei dolori che ciascun dipendente si porta da casa” afferma il dott. Luca Iovine della omonima società di consulenza.

Lo stato d’animo di ciascuno impatta su quello degli altri e quindi sul clima complessivo influenzando il “benessere aziendale” e con esso la stessa produttività delle organizzazioni.
“Ritmi forsennati al lavoro, famiglia, bambini: gli impegni quotidiani prendono il sopravvento e ci si dimentica di sé stessi, ci si appesantisce, l’umore si abbassa e insieme all’autostima si perde efficienza sia fisica che mentale – afferma il dott. Alfredo Petrosino, fisioterapista e life coach – Bastano pochi esercizi, una dieta semplice e regolare per recuperare funzionalità, energia e vitalità”. 
Da qui nasce l’idea di stimolare i lavoratori a fare sport sia con incentivi economici sia con permessi di lavoro retribuiti, questo per non “appesantire” la già stracolma agenda personale e non sottrarre ore alla famiglia.

Non si tratta di una novità assoluta nel mondo del lavoro: lo Stato Maggiore dell'Esercito, ad esempio, ha emanato la Circolare 44/2010-2011, con la quale ha stabilito che i militari dell’Esercito Italiano hanno a disposizione un permesso retribuito (quindi non considerato quale assenza) - di 7 ore (per settimana) se appartenenti ad un reparto operativo, 5 ore (per settimana) se in forza ad un reparto non operativo -  per la pratica di attività sportiva finalizzata al mantenimento dell'efficienza fisica.

Nel settore privato poter trasformare lo sport in diritto per i lavoratori è un fatto assolutamente nuovo che si può concretizzare grazie alla contrattazione di secondo livello.

“Non è un costo investire in welfare e benessere aziendale ma un investimento ad altissima produttività. Preferisco che i miei collaboratori lavorino un’ora in meno ma che siano al massimo quando sono in ufficio, in forma fisicamente e mentalmente” dichiara il Dott. Luca Iovine. Quello che si investe ritorna in salute dei lavoratori - che è la cosa più importante! - ma anche in valore per l'azienda ed i suoi clienti.

La forma fisica dei lavoratori è strettamente collegata ai temi della sicurezza del lavoro “in un ufficio essa determina la quota di stress sostenibile, in ambienti produttivi più fisici, come i cantieri edili, può essere molto importante per ridurre gli infortuni” dichiara Daniele Iovine, security manager della società.

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