Privacy e siti web: il caso Google Analytics

Lo scorso Giovedì 23 giugno il Garante della privacy italiano, uniformandosi ad analoga decisione dei colleghi austriaci e francesi, ha ammonito la società Caffeina Media srl, per il fatto di usare Google Analytics sul proprio sito. Tale applicazione è ritenuta non rispettosa delle norme europee ed andrà eliminata, o sostituita, dalla società in questione entro 90 giorni.

Ma cosa è Google Analytics? Si tratta di uno strumento messo a disposizione gratuitamente da Google ed attivo sulla stragrande maggioranza dei siti web europei che permette ai gestori di registrare e di monitorare le statistiche ed i dati degli utenti che accedono sul sito internet.

La pronuncia del Garante, che ovviamente non riguarda solo Caffeina Media srl ma indirettamente tutti i siti web che utilizzano Google Analytics, è giustificata dal fatto che il servizio trasferirebbe i dati degli utenti (in particolare dell’indirizzo IP che costituisce un dato personale a tutti gli effetti) negli Stati Uniti, Paese privo di un adeguato sistema di protezione dei dati personali e sensibili, secondo la UE.

Il Garante in una nota ufficiale si è poi appellato ai gestori italiani di siti, privati e pubblici, affinché facciano attenzione all’illiceità di eventuali trasferimenti di dati verso gli USA tramite Google Analytics, invitando i titolari del trattamento a vagliare la conformità alla normativa privacy dei modi di uso dei cookie e altri metodi di tracciamento.

E’ bene dunque che le imprese, per evitare sanzioni, che possono essere molto salate, specie per chi gestisce tanti “dati utenti”, implementino soluzioni tecniche conformi alle indicazioni del garante, entro il 20 settembre.

Quali sono le soluzioni che si possono adottare, se allo stato attuale e secondo quanto stabilito dall’autorità, non sarebbe possibile utilizzare Google Analytics perché non conforme al GDPR 679/16? La responsabilità è di chi gestisce i siti, non di Google. Tuttavia, Google ha una versione aggiornata di GOOGLE ANALYTICS che sarebbe conforme in quanto, con Google Analytics 4, non conserverebbe gli indirizzi Ip; inoltre, i dati sul traffico dei cittadini europei, con questa versione, sarebbero raccolti solo tramite server con sede in UE.

Data la controversia in corso, finché la situazione non si chiarisce, nel rispetto delle attuali determinazioni dell’Autorità Garante, sarebbe preferibile utilizzare strumenti europei alternativi a GOOGLE ANALYTICS: ce ne sono diversi!

Non provvedere a regolarizzare la situazione, oltre alle sanzioni amministrative, comporterebbe anche un danno di immagine, specie per le aziende “digitali”, nei confronti dei propri followers ed utenti.

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